FatAss velocity sulle colline torinesi – 2018 – EDITING 50%

PRE EVENT – Ero al Sabba dello Stirone a Fidenza quando Marco mi chiede se sarò a Torino il week end successivo per fare un po’ di salite anche da quelle parti.

Un rapido check al calendario e comincio subito ad interessarmi all’evento, sarà una degna alternativa alla pigra gravel nel Parmigiano che avevo in programma per quel week end, poi avrò anche l’occasione di tornare a Torino, dove ho abitato ormai parecchi anni fa, quando frequentavo l’Istituto Europeo di Design nella speranza di finire un giorno a disegnare moto, ancora ignaro che da motociclista sarei presto passato alle due ruote a propulsione animale.

La sera prima ci sarà un’alleycat notturna di pochi chilometri per accendere un po’ gli animi ed avere la scusa per vederci anche il venerdì sera.

Danilo andrà su da Milano venerdì dopo pranzo e mi sta pungendo vaghezza di fargli compagnia facendomi trovare in stazione centrale per l’una, ma ancora non ho un programma preciso.

Sto anche pensando di andar su con la bici da strada, del resto la gara è aperta ad ogni tipo di bici ed è da un po’ che non la tiro fuori.

Qui è attrezzata per il Tuscany Road mentre per Torino sarà molto meno carica.

Le sostituirò i copertoni Continental SportContact 700×32 con dei più civili Continental GP4000 700×28 all’anteriore e 700×25 al posteriore per avvantaggiarmi un po’ in salita, calerò anche un po’ l’altezza del manubrio, del resto la gara sarà di soli 50 chilometri, di sicuro non mi verrà male alla schiena.

POST EVENT – Bici preparata e caricata sul treno, a Torino mi aspetta Paola che si è offerta di ospitarmi per questo week end di garette, non ci conosciamo ma ci siamo sicuramente incrociati in mille situazioni, del resto il mondo delle bici a scatto fisso è talmente ridotto che in un modo o nell’altro ci conosciamo un po’ tutti e siamo sempre disponibili ad offrirci di ospitare gli out of town in occasione delle competizioni.

Arrivo in città che è già buio e mi sento con il milanese MrOhm e con Simone, torinese ma milanese di adozione, li raggiungo in piazzale Valdo Fusi dove gli skaters si esibiscono in evoluzioni su ringhiere e piccole rampe. Alla chiamata di Paola io e Simone la raggiungiamo per cenare assieme prima della PreCum alleycat, una garetta organizzata per giocare un po’ tra i controviali torinesi. Pala ci ha preparato di tutto e di più e noi non ci tiriamo indietro e spazzoliamo via tutto, poi via di nuovo in strada verso il parchetto dove abbiamo appuntamento con gli altri.

Ci si conta e tra una chiacchiera e l’altra ci prendiamo un po’ le misure, per un out of town è difficile ottenere un buon risultato, spesso è meglio affiancare un local di pari forza e godersi il giro turistico. Mi indicano un ragazzo con il gilet giallo fluo, che scoprirò poi essere il fratello di un altro ragazzo che avevo conosciuto due anni fa alla Respublica Superiorem a Genova.

Paola fa le ultime raccomandazioni ai partenti, il manifest, che solitamente iene consegnato in formato cartaceo, questa volta è digitale, dobbiamo fare una foto ad un foglio, tre, due, uno e VIA.

Partiamo e mi aggancio subito al gilet giallo fluo, pedalando inserisco nell’applicazione Komoot gli indirizzi riportati sul manifest digitale, il software calcola il giro più breve per completare i check e mi rendo conto che stiamo andando nella direzione giusta, cosa affatto scontata in questo genere di gare dove si tende a partire in direzione del primo indirizzo noto per poi rendersi conto che si sarebbe potuta ottimizzare la strada in altra maniera.

Dopo i primi check ci ritroviamo in una piazza dove dobbiamo fotografare una statua “al ciclista” che a quanto pare non si trova, ci sono vari monumenti e statue ma quella al ciclista proprio non si trova, il mio gruppetto decide di proseguire senza foto ma io mi fermo temendo una squalifica, giro e rigiro, chiedo ai tossici, a quelli che portano il cane a fare i bisogni, ai passanti e tutti scuotono la testa finchè una ragazza mi dice che l’hanno portata via quella mattina stessa, fotografo il posto dove si trovava e mi catapulto verso l’arrivo assieme ad un altro ragazzo, tra i pietroni mi cade pure la catena ma non mollo, ormai siamo arrivati, mancano un paio di incroci, c’è traffico e decido di passargli davanti sfruttando il marciapiedi, da un portone escono tre persone proprio davanti a me e non posso far altro che rientrare in strada e ripartire per lo sprint finale, mi alzo sui pedali e SBAAAAAM!!!

Una macchina mi taglia la strada uscendo da un parcheggio, senza luci e senza freccia, l’unica cosa che ho potuto fare è stata appoggiarmi sulla fiancata con tutto il mio lato sinistro, concludendo con una bella zuccata sul vetro. All’impatto è seguita una spinta per non finire per terra e miracolosamente sono riuscito a rimanere in equilibrio il tanto che è bastato per ripartire verso il traguardo dove sono arrivato con un rivolo di sangue dall’orecchio sinistro.

Il tempo di classificarmi e l’adrenalina ha cominciato a calare, la botta ha cominciato a farsi sentire, soprattutto nel retro della cassa toracica ma anche il pettorale sinistro sembrava offeso, tra una chiacchiera e l’altra ho passato una bella serata, sempre però col respiro un po’ corto e impensierito all’idea che l’indomani avrei dovuto correre su per le colline.

3 risposte a "FatAss velocity sulle colline torinesi – 2018 – EDITING 50%"

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